Barnaba, il fondatore
della diocesi di Milano

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11 03 2022

Secondo gli Atti degli Apostoli, non molto dopo l’episodio della Pentecoste, Barnaba, fino a quel momento chiamaato Giuseppe, vendette tutti i suoi averi e consegnò il ricavato alla Chiesa cristiana appena nata. Dopo il battesimo fu rinominato Barnaba, che significa “figlio della consolazione” o “figlio dell’esortazione“. Fu lui, divenuto un membro autorevole della prima comunità cristiana, a farsi garante di Saulo di Tarso che verrà chiamato Paolo.

Quando ad Antiochia iniziò la conversione dei primi cristiani non ebrei, Barnaba vi fu inviato insieme a Paolo, divenendo uno dei capi della comunità. L’enorme successo della loro predicazione ad Antiochia, li spinse a ripartire per evangelizzare altri popoli, accompagnati da Giovanni Marco, futuro Marco evangelista e parente di Barnaba. Si recarono prima a Cipro e successivamente in Asia Minore  e in Panfilia 

Nell’anno 49 a.C. i due apostoli si separarono: Barnaba volle portare con sé Marco, in un nuovo viaggio di evangelizzazione, che Paolo – memore della precedente separazione – non gradiva. Negli Atti degli Apostoli Paolo partì per l’Asia con Sila; Barnaba e Marco andarono a Cipro, tra il 50 e il 53; poi negli Atti non lo si menziona più: da qui inizierà il suo viaggio  in Italia.

Secondo quanto attestano alcuni cataloghi bizantini Barnaba si recò prima a Roma e poi si spostò velocemente verso il nord d’Italia, per fondare la Chiesa a Milano. Una leggenda milanese lo vede arrivare a Milano il 13 marzo del 51: al suo passaggio la neve intorno a lui sarebbe scomparsa e sarebbero sbocciati i primi fiori. Nei pressi di Sant’Eustorgio convertì e battezzò e Milano diventò diocesi: il vescovo fu Anatalone, suo compagno di viaggio.


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