PAPA FRANCESCO Prima omelia: Camminare, edificare, confessare

News > Papa Francesco > PAPA FRANCESCO Prima omelia: Camminare, edificare, confessare
15 03 2013

«Camminare, edificare, confessare»: attorno a questi tre verbi si è articolata la prima omelia di Papa Francesco, nella Cappella Sistina, davanti ai 114 cardinali che lo hanno eletto.

Tra i cardinali clima di grande preghiera e concentrazione. Pacata, a tratti commossa, la voce del Papa.Ll’omelia è stata pronunciata in italiano e con toni molto spontanei da parte del Santo Padre. È durata circa sette minuti in tutto, un condensato spirituale che ha preso spunto dalle letture.

«In queste letture – ha esordito il Papa, che ha parlato interamente a braccio – c’è qualcosa di comune: è il movimento, è il cammino, il movimento nella confessione». Poi ha declinato il significato dei tre verbi: camminare, edificare, confessare.

QUI il video. Sotto pubblichiamo il testo integrale:

CAMMINARE, EDIFICARE, CONFESSARE

di Jorge Mario Bergoglio

In queste tre Letture vedo che c'è qualcosa di comune: è il movimento. Nella Prima Lettura il movimento nel cammino; nella Seconda Lettura, il movimento nell'edificazione della Chiesa; nella terza, nel Vangelo, il movimento nella confessione. Camminare, edificare, confessare.

Camminare. «Casa di Giacobbe, venite, camminiamo nella luce del Signore» (Is 2,5). Questa è la prima cosa che Dio ha detto ad Abramo: Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile.
Camminare: la nostra vita è un cammino e quando ci fermiamo, la cosa non va. Camminare sempre, in presenza del Signore, alla luce del Signore, cercando di vivere con quella irreprensibilità che Dio chiedeva ad Abramo, nella sua promessa.

Edificare. Edificare la Chiesa. Si parla di pietre: le pietre hanno consistenza; ma pietre vive, pietre unte dallo Spirito Santo. Edificare la Chiesa, la Sposa di Cristo, su quella pietra angolare che è lo stesso Signore. Ecco un altro movimento della nostra vita: edificare.

Terzo, confessare. Noi possiamo camminare quanto vogliamo, noi possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una Ong assistenziale, ma non la Chiesa, Sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica sulle pietre, cosa succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno dei palazzi di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza. Quando non si confessa Gesù Cristo, mi sovviene la frase di Léon Bloy: «Chi non prega il Signore, prega il diavolo». Quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio.

Camminare, edificare-costruire, confessare. Ma la cosa non è così facile, perché nel camminare, nel costruire, nel confessare, a volte ci sono scosse, ci sono movimenti che non sono proprio movimenti del cammino: sono movimenti che ci tirano indietro. Questo Vangelo prosegue con una situazione speciale. Lo stesso Pietro che ha confessato Gesù Cristo, gli dice: Tu sei Cristo, il Figlio del Dio vivo. Io ti seguo, ma non parliamo di Croce. Questo non c'entra. Ti seguo con altre possibilità, senza la Croce. Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo Vescovi, Preti, Cardinali, Papi, ma non discepoli del Signore.

Io vorrei che tutti, dopo questi giorni di grazia, avessimo il coraggio, proprio il coraggio, di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l'unica gloria: Cristo Crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti.

Io auguro a tutti noi che lo Spirito Santo, per la preghiera della Madonna, nostra Madre, ci conceda questa grazia: camminare, edificare, confessare Gesù Cristo Crocifisso. Così sia.

La biografia di Papa Francesco, gli auguri del card. Scola e della Diocesi ambrosiana e la notizia della sua elezione li trovate QUI

 


CONDIVIDI!