“Alleati nell’emergenza
e nel desiderio di speranza”
e nel desiderio di speranza”
«Certo, questa Pasqua ci mancherà molto, ma cerchiamo almeno di far sì che quello che possiamo fare sia fatto bene e ci aiuti a vivere il Mistero. Invoco la benedizione del Signore per tutti: che entri nelle case, in tutte le condizioni e porti sollievo, fiducia, incoraggiamento, senso della presenza di Dio a chi è solo, chi è in famiglia, chi è malato, chi è stremato dal lavoro»
Si è conclusa con queste parole la S. Messa nella Domenica delle Palme (il “portale” della Settimana Santa viene definita) celebrata ieri dall’Arcivescovo mons. Mario Delpini nel Duomo di Milano. Duomo deserto – ad eccezione della presenza del sindaco Sala, del presidente della Regione, Fontana e del Prefetto Saccone, in rappresentanza delle istituzioni – ma «Duomo che sembra affollato da tutti, aveva osservato poco prima l’Arcivescovo, attraverso i media, l’affetto, la fede e la rappresentanza delle Istituzioni. È come se tutti ci riunissimo per chiedere al Signore di aiutarci a vivere questi giorni. Anche attraverso il ringraziamento alle Autorità civili, che hanno accolto l’invito a essere presenti, esprimo la disponibilità che la Chiesa cattolica sta offrendo, in tutti i modi, per alimentare la speranza e praticare la solidarietà. So che anche tante altre Chiese cristiane, presenti sul territorio, celebrano la Pasqua, seppure con calendari diversificati, nell’invocare l’unico Signore, offrendo solidarietà alla popolazione. E così anche la Comunità ebraica e altre Comunità, alimentano la spiritualità, gesto necessario quanto quello concreto della cura per i malati, della pietà per i morti, della solidarietà per tutti i bisognosi. Siamo alleati in questo momento di emergenza e in questo desiderio di speranza».
L’omelia (il cui testo integrale potete leggere e scaricare da QUI) diventa una riflessione che parte da lontano per affermare che “Quando non sai dove andare, per che cosa vivere, tieni fisso lo sguardo su Gesù” e che “L’attenzione che tiene fisso lo sguardo su Gesù, non distoglie dalle altre cose della vita”. Per cui “Lo sguardo fisso su Gesù permette di guardare in modo nuovo tutta la vita. Anche il tempo dedicato a preparare il futuro nella frenesia del pronto soccorso nulla sottrae ai poveri e, invece, versa il puro nardo di grande valore. Così che Pasqua ci regali una vita nuova”
Ne parla diffusamente Annamaria Braccini in questa pagina del sito della Diocesi.