Una foresta a Tiberiade per ricordare il card. Carlo Maria Martini

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22 06 2013

Una foresta di ben diecimila alberi nei pressi di Tiberiade, nel cuore di Israele. Sta cominciando a sorgere in queste settimane (anche se occorreranno ani per completarla) in onore del card. Carlo Maria Martini. È stata simbolicamente inaugurata con una cerimonia il 16 giugno scorso e riveste un significato storico. Per i simboli – è la prima volta che un simile riconoscimento viene attribuito a un Cardinale, dopo le foreste intitolate a Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI -, ma soprattutto per lo spirito autenticamente religioso che ha animato l’iniziativa voluta dalla Comunità ebraica di Milano sulla base di un’idea di rav Giuseppe Laras, presidente onorario dell’Assemblea rabbinica italiana, subito sostenuta dal cardinale Angelo Scola.

L'Arcivescovo non ha del resto voluto mancare idealmente a questo «giorno davvero di festa – per usare le parole del suo indirizzo di saluto -. Voi state realizzando l’idea di Rav Giuseppe Laras, già rabbino capo di Milano e ora Presidente emerito e onorario dell’Assemblea Rabbinica Italiana. Con la mediazione del Fondo Nazionale Ebraico (K.K.L.), nei pressi della città di Tiberiade, state inaugurando una foresta in memoria di un cardinale della Chiesa cattolica. State compiendo questo gesto in Galilea, vicino al lago di Genezaret, ricco di memorie evangeliche e punto di partenza della comunità cristiana che da qui si è aperta al campo di Dio che è il mondo (cfr Mt 13,38)».

«Vi giunga la mia personale preghiera – ha scritto ancora il card. Scola – perché ebrei e cristiani, musulmani e ricercatori del vero e unico Dio possano edificare un mondo di pace e di giustizia, in cui il riconoscimento dell’altro sia condiviso come un bene per tutti e la sua speranza possa diventare la speranza di tutti. La memoria del cardinale Carlo Maria Martini faccia crescere ulteriormente l’amicizia tra ebrei e cristiani».

Qui un breve video della cerimonia di inaugurazione.

Per sostenere le spese di messa a dimora delle piante, il Fondo nazionale ebraico ha lanciato una sottoscrizione. E tutti possono concorrere: bastano dieci euro per pianta.

Nello scorso mese di gennaio, nel primo degli incontri ecumenici organizzati dalla nostra Comunità pastorale, Vittorio Bendaud Robbiati della Comunità ebraica di Milano aveva lanciato l'idea della sottoscrizione. L'iniziativa è piaciuta e sono stati immediatamente raccolti 200 euro, pari a venti piante da mettere a dimora.

Ora la sottoscrizione continua. Chi volesse partecipare può consegnare in una delle segreterie parrocchiali la propria offerta in una busta chiusa indirizzata a don Giuliano con causale "Per la Foresta Martini".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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