Scola ai giovani a Roma: \’Accanto al Signore non dovete temere nulla\’

«Nell’espressione “vita eterna” voi capite subito che sono in gioco due cose: la vita, ciò che di più prezioso abbiamo, e il “per sempre”. Con due parole, “vita eterna”, la Chiesa dice che l’uomo nasce per essere definitivamente felice. Nessun male, nessun dolore, nessuna sofferenza, nessuna ingiustizia, nessun peccato potranno prevalere sulla felicità che Gesù ci dona e che sarà piena un giorno, quando vivremo per sempre insieme a Lui».
Sono parole del cardinale Angelo Scola, pronunciate guardando negli occhi le migliaia di ragazzi accorsi a Roma da tutta l'Italia, ma soprattutto dalla Diocesi Ambrosiana, in pellegrinaggio nell'anno della loro professione di fede.
Occasione l'omelia durante la Messa nella Basilica di San Pietro, presieduta dal cardinale e concelebrata da oltre duecento sacerdoti e tutto l'episcopato milanese.
«Di questo, dell'amore del Signore verso di noi, – ha continuato il nostro Arcivescovo – sono testimoni tanti uomini e donne lungo i secoli: a cominciare da Pietro. Pietro, il pescatore, che per paura aveva tradito Gesù, è stato perdonato, accolto e inviato dal Risorto per confermare i suoi fratelli nella fede. Pietro ci dice che tutto il nostro male e tutte le nostre paure non sono nulla nei confronti dell’amore di Gesù, della Sua amicizia. Per questo possiamo dire con Pietro: “Credo, Signore”». Da qui l’invito a «non temere», spiegato con parole umanissime: «So che voi giovani fate spesso gli spavaldi, eppure altrettanto spesso avete paura, ma accanto al Signore non dovete temere nulla».
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