L’Arcivescovo: sarò la voce
di ogni donna ferita o sfruttata

“Quale cantico canterai oggi, Sposa dell’Agnello?” è il titolo di un messaggio che mons. Delpini rende pubblico oggi, in occasione della giornata internazionale della donna. Il testo è un omaggio all’amore tra l’uomo e la donna, ma anche una denuncia contro i troppi casi di violenza e sfruttamento.
Canterò l’elegia dell’incompiuto perché – scrive l’Arcivescovo – “l’uomo senza la donna, la donna senza l’uomo si ripiegano nella solitudine, si distraggono nel fantasticare, si sognano in vicende che non arrivano a farsi parola, non sanno come farsi racconti.
L’umanità incompiuta semina nel giardino un grigiore che spegne i colori e la gioia“.
Incompiuto il pensiero, incompiuto l’amore, incompiuta la vita. “L’uomo senza la donna, la donna senza l’uomo cantano la malinconica elegia dell’incompiuto”.
Tuttavia “Contro la viltà del prepotente, contro la violenza ottusa che colpisce, contro la pretesa aggressiva di possedere, contro la perfidia dell’umiliare, alzerò il grido della protesta.
E sarò la voce di ogni donna ferita, di ogni giovinezza negata, di ogni bellezza sfruttata, di ogni fedeltà tradita.
Alzerò il grido della protesta e l’invocazione della giustizia per ogni bambina violata, per ogni ragazza ingannata, per ogni maturità umiliata, per ogni morte violenta.
Alzerò il grido della protesta contro ogni uomo che percuote una donna, contro ogni uomo che disprezza una sorella, un fratello.
Alzerò il grido della protesta per ogni casa corrotta a prigione, per ogni bellezza ridotta a spettacolo, per ogni sogno trasformato in incubo, per ogni donna usata come oggetto.
Il messaggio integrale di mons.Delpini lo potete leggere QUI nel sito della Diocesi