
Il prossimo 23 ottobre vedrà ufficialmente la luce la nuova Comunità Pastorale di San Martino in Greco e Santa Maria Goretti, invitate a fondere le rispettive comunità in un'unica forza propulsiva, capace – come ci aveva chiesto l'Arcivescovo Dionigi Tettamanzi – di "vivere un cammino condiviso e coordinato di autentica comunione, attraverso la realizzazione di un concreto, preciso e forte progetto pastorale missionario". La notizia è filtrata dalla Curia: il nuovo Arcivescovo, il card. Angelo Scola, firmerà il documento ufficiale nei prossimi giorni, confermando il progetto avviato dal suo predecessore, il card. Dionigi Tettamanzi.
È stato un anno impegnativo, un anno di studio, incontri, discussioni e meditazioni. Abbiamo coinvolto le due comunità parrocchiali, informandole dei passi avanti. Lo potete constatare leggendo tre dei documenti più significativi:
Per scaricare e leggere i due documenti basta un click sulle due immagini.
Il terzo documento, invece, è una relazione uscita su "Il ramo di mandorlo" e la scaricate da QUI.
Si chiude così il lungo lavoro preparatorio che ha impegnato le due comunità parrocchiali per un intero anno. E adesso il coinvolgimento sarà totale.
È una sfida che non stiamo affrontando solo noi, ma che accomuna tutta la Chiesa Ambrosiana (e non solo questa) per annunciare e testimoniare il Vangelo. Forse oggi è una sfida più difficile che nel passato e comunque chiede un modo diverso di vivere la pastorale.
Oggi si assiste al verificarsi di fenomeni sempre più evidenti e preoccupanti: una vita quotidiana di molta gente che sembra andare avanti senza bisogno di Dio; una comunità cristiana che si trova in alcune zone invecchiata e ridotta di numero; la diminuzione di sacerdoti, di suore e di laici disposti ad assumere responsabilità nella chiesa. Tutti sintomi che altro non sono se non la spia di fenomeni più profondi, legati alla vita dispersa e frammentata delle persone che faticano a vivere una fede che sia dono e vocazione.
Ma a scrutare più da vicino si scopre anche una tradizione popolare vicina alla vita quotidiana delle persone e che cerca di riproporsi in termini rinnovati. E si scopre anche l'ansia dei sacerdoti e di molti laici di far risuonare il Vangelo in nuovi linguaggi. Si intravvede la disponibilità di molte persone a caricarsi di un servizio ecclesiale con la voglia di guardare con speranza al cristianesimo di domani.
I sintomi allarmanti da una parte e i segnali positivi (ma timidi) dall'altra conducono a tre riflessioni: i sacerdoti sono una presenza determinante per le comunità cristiane; ma la comunità cristiana non si riduce ai preti e le sue difficoltà non si riconducono solo alla presenza o all'assenza del sacerdote. La Comunità Pastorale diventa in realtà l'occasione per far fronte al presente, ma soprattutto per preparare il futuro della Chiesa per la quale tutti hanno da dare il loro contributo in pensieri, preghiera, disponibilità di tempo e di risorse. E tutti siamo proprio tutti: sacerdoti, consacrati, consacrate, laici. Di ogni età e di ogni condizione.
Certo, dobbiamo superare la sindrome del campanile per cercare riparo – e forza – all'ombra della croce, simbolo di Passione ma anche di Resurrezione. Noi di San Martino in Greco e di Santa Maria Goretti siamo pronti.
Il primo atto sarà l'elezione del nuovo Consiglio pastorale della Comunità che resterà in carica per i prossimi quattro anni. La data del voto – originariamente prevista per il 16 ottobre, come nel resto della Diocesi – è stata spostata dalla Curia alla fine di novembre proprio per attendere l'atto ufficiale di nascita.