Consiglio pastorale: da domani il voto

Dalla S.Messa vigiliare di domani, sabato, e fino alla messa vespertina di domenica, nelle nostre parrocchie di Santa Maria Goretti e San Martino in Greco si vota per il Consiglio pastorale della nuova Comunità Giovanni Paolo II. L'altro giorno abbiamo pubblicato la lista dei candidati. Oggi vi spieghiamo le modalità di voto.
Durante le celebrazioni, al termine delle omelie appositi incaricati provvederanno a distribuire ai fedeli le schede (di cui pubblichiamo il fac-simile) e le relative matite. Terminata la distribuzione, gli stessi incaricati rifaranno il giro tra i banchi per ritirare la scheda votata e lunedì mattina le due commissioni elettorali (di Santa Maria Goretti e di San Martino in Greco) provvederanno allo scrutinio dei voti.
Ogni elettore ha a disposizione 5 voti di preferenza che può distribuire fino a un massimo di due per ogni lista in base all'età. Cioè può indicare due candidati nella lista degli adulti 36/60 anni, altri due nella lista Over 60 e uno nella lista dei giovani (che peraltro ha un solo candidato). Ovviamente non è obbligatorio esprimere tutte e 5 le preferenze; la scheda è valida anche con una sola preferenza espressa. Dipende dalla volontà dell'elettore.
Il Consiglio pastorale sarà unitario per la Comunità pastorale. Ne consegue che il fedele di Santa Maria Goretti può tranquillamente votare i candidati di San Martino in Greco e viceversa.
Oltre ai candidati da eleggere, il prossimo Consiglio pastorale della Comunità verrà formato da sette membri di diritto (che sono don Giuliano e don Stefano assieme ai membri del direttivo di nomina diocesana: Ugo Pavanello, Giusy Capra e Carlo Cimarosti. A questi si aggiungono Camilla Passerini in qualità di presidente dell'Azione Cattolica e Mario Rossi quale membro del Consiglio pastorale diocesano).
Gli ultimi otto membri del Consiglio pastorale verranno cooptati successivamente dal responsabile della Comunità, don Giuliano, sentito il parere del Direttivo. Verranno scelti in base alla necessità che il Consiglio rispecchi quanto più fedelmente possibile l'articolazione della Comunità Pastorale.