Il teatro Greco, un palco per dire che non si può buttare via il cibo

(a cura di Mario)
La nostra Comunità Pastorale ha davanti a sé un’opportunità fantastica, una di quelle occasioni che capitano una volta nella vita e che vanno acchiappate al volo.
Il progetto – presentato ieri con un’affollata conferenza stampa in Curia – è quello di utilizzare la nostra Comunità Pastorale per dimostrare che il problema della fame nel mondo lo si deve affrontare partendo dalla battaglia contro gli sprechi e che i cosiddetti “avanzi” (tutto ciò che viene prodotto e magari anche cucinato ma non consumato) possono essere rielaborati e arrivare sulla tavola. Su qualunque tavola.

Così Bottura ha trovato Davide Rampello, ex presidente della Triennale, regista, critico, organizzatore di grandi eventi mondiali e oggi direttore del padiglione Zero di Expo 2015 un altro prezioso alleato. E, convinti che il cibo ristora il corpo, ma anche l’anima, si sono presentati in Curia assieme al commissario di Expo 2015, Giuseppe Sala. E da piazza Fontana gli occhi si sono puntati sulla nostra Comunità (che già ha esperienza in questo campo ospitando de centri di accoglienza Caritas in via Sammartini: rifugio per la notte nei locali ex di Frate Ettore, e centro di accoglienza per donne e bambini con diritto di asilo politico).
Ma non solo: la nostra Comunità possiede anche un’altra carta: quella del Teatro Greco, oggi in disuso e abbandonato, di fianco alla chiesa di San Martino. E qui l’idea si concretizza: “Un grande palco per dire che non si può buttare via il cibo” lo ha definito don Giuliano ieri nel corso della conferenza stampa, per tener fede al motto di Expo “Nutrire il pianeta”. (Qui sotto la sua viedeointervista)
La sala verrà ristrutturata, organizzata in grande platea (il progetto lo fornisce il Politecnico) con cucina, forno in pietra e grandi tavoli per 90 coperti. Verrà impreziosita da opere fornite gratuitamente dai migliori artisti italiani che hanno risposto sì alla chiamata di Rampello, mentre designer e industrie forniranno materiali e attrezzature d’avanguardia.
Poi, quando si accenderanno, i riflettori di Expo 2015 illumineranno anche la nostra piazza dove per un mese ogni giorno a turno uno dei grandi chef si incaricherà di trasformare il cibo che l’Expo non ha consumato e lo presenterà per essere distribuito a giovani, lavoratori, e assistiti Caritas. La quale Caritas si incaricherà anche di utilizzare i propri assistiti perché possano imparare il nuovo mestiere di organizzare l’ospitalità in cucina e al ristorante.
Ieri sera, poi, si è riunito il Consiglio Pastorale della Comunità che ha deciso di raccogliere la sfida, chiedendo nello stesso tempo di poter essere coinvolto nei processi decisionali futuri. Una sfida importante che può avviare a soluzione una serie di problemi che riguardano le due parrocchie, la Comunità pastorale e il quartiere intero.
Una sfida che, come sottolinea sempre il cardinale Angelo Scola, può aiutarci ad affrontare e in questo senso guidare il futuro di Milano. “I processi, i fatti, – ha ribadito ancora ieri l’Arcivescovo – non chiedono il permesso di accadere. Accadono”.
A noi il compito di prevederli e contenerli sui binari di uno sviluppo sostenibile dal punto di vista umano e cristiano.
QUI sotto il video dell’intervento del cardinale