Lettera di don Giuliano
al Consiglio pastorale

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al Consiglio pastorale
13 09 2017

Il Consiglio Pastorale è giunto a metà mandato, e don Giuliano ha scritto ai consiglieri la lettera che pubblichiamo, per ricordare che “è un momento importante, in cui compiere una verifica del cammino fatto e progettare quello che ci sta davanti, sempre mettendolo in primis nelle mani del Signore”.

Egli perciò chiede ai consiglieri un incontro personale, per sapere come il cammino della Comunità è visto da ognuno di essi e dal tutto il quartiere, e anche se la Comunità ha coscienza di ciò che sta vivendo. 

Si offre così a tutti una buona occasione per ricordarci che “Esiste una reale corresponsabilità di tutti i fedeli nella vita e nella missione della Chiesa, perché ognuno partecipa nel modo che gli è proprio dell’ufficio sacerdotale profetico e regale di Cristo” (Sinodo 47°, cost. 132).

Di​ ​questa​ ​comunione​ ​e​ ​corresponsabilità​ ​il​ ​CPCP​ ​costituisce​ ​proprio​ ​lo​ ​strumento:​ ​per​ ​cui tutte​ ​le​ ​sorelle​ ​e​ ​i​ ​fratelli​ ​possono​ ​comunicare​ ​suggerimenti​ ​e​ ​riflessioni​ ​ai​ ​consiglieri​ ​da loro​ ​eletti,​ ​aiutandoli​ ​così​ ​a​ ​riportare​ ​nel​ ​Consiglio​ ​un’immagine​ ​quanto​ ​più​ ​fedele​ ​della comunità.

Ma ecco il testo della lettera inviata da don Giuliano:

 

Carissime consigliere, carissimi consiglieri

il Consiglio Pastorale è giunto a metà mandato.

È questo un momento importante perché ci chiede di compiere una verifica, leggere il cammino fatto, quasi misurarlo/pesarlo, per poter ragionevolmente progettare e decidere quello che ci sta davanti, mettendolo in primis nelle mani del Signore.

Rispondere alla domanda sul tempo è cosa assai ardua!  Già sant’Agostino al capitolo XI 14,17 delle Confessioni così scriveva: “Se nessuno mi interroga lo so; se volessi spiegarlo a chi mi interroga non lo so”; eppure sono proprio le intenzioni nascoste nel più profondo della coscienza dell’uomo che fanno/decidono la storia scandendone il tempo. Dicono il suo passare, custodendone il Mistero nascosto che sembra sfuggire. Ma è proprio questo che dice come, forse, il tempo e l’eternità coincidono, e all’uomo tocca misurare la sua finitudine.

Anche Gesù, di tanto in tanto, educava gli apostoli a questo esercizio, vivendolo quasi come un riposo. Leggiamo dal Vangelo secondo Marco (6, 30-34):

Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un pò». Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare. Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero. Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore e si mise a insegnare loro molte cose.

Al riferire a Gesù corrisponde, da parte di Gesù, l’invito ad un momento in disparte e solitario di riposo.

Il riferire chiede/esige del tempo e soprattutto il rispetto verso colui che riferisce. Gesù traduce tutto questo in un’attenzione: Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un pò. Riposo non si intende qui il dormire, ma il darsi un spazio libero dal lavoro e da ogni impegno. Scegliere un momento dove si creano le condizioni giuste per riflettere e comunicare senza fretta e con gratuità.

Infatti, ciò che viene riferito appartiene alla vita di chi riferisce: tempo, investimento di energie, fatica di pensiero e di lavoro, a volte neanche riconosciuto e forse addirittura contrastato. Gesù vuole dare del tempo ascoltando gli apostoli, uno per uno (come un pastore si prende cura delle sue pecore) per riconoscere le loro intenzioni, quelle che hanno deciso e fatto il tempo della loro vita e sono diventate storia da raccontare.

Care Consigliere e cari Consiglieri il prossimo Consiglio Pastorale il primo dell’anno 2017-2018 è convocato il 25 settembre 2017 alle ore 21 a Greco, la Segreteria vi farà arrivare per tempo l’Ordine del giorno.

Con questa breve lettera, d’accordo con la Diaconia e con i Consiglieri della Segreteria, a due anni del vostro mandato, vi chiedo un incontro personale da fissare direttamente con me, per ascoltarvi, prima del 25 settembre e a partire dal 10 settembre. Quindi, chiamatemi al 3386495954, se non rispondo mandatemi un SMS e vi cercherò appena possibile.

Mi piacerebbe dialogare su queste domande: come stai vedendo il cammino della tua Comunità? Ed esattamente:

  • Come tu vedi il cammino della tua Comunità?
  • Come, per te, il Quartiere vede il cammino della Comunità?
  • Come, per te, la Comunità vede il cammino che sta facendo: ne è cosciente?
  • Come, secondo te, il Signore vede il cammino che la nostra Comunità sta facendo?

STIMA E RICONOSCENZA

donG

Milano, 3 Settembre 2017, san Gregorio Magno

 


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