Il Vangelo della domenica – 22
Giovanni Battista, il testimone

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Giovanni Battista, il testimone
23 04 2023

di don Pino

Vieni, Spirito dell’ascolto, vieni in mezzo a noi, scendi su di noi, visita ogni cuore ed ogni mente… Vieni, Spirito che ci conduci all’esperienza della Pasqua del Signore Gesù. 

In questa terza domenica di Pasqua, il Lezionario ambrosiano non ci propone l’annuncio di uno degli incontri di Gesù Risorto con i suoi, ma ci invita ad accogliere la testimonianza personalissima e straordinaria di Giovanni Battista. (Giovanni 1, 29-34)

Egli, attraverso questo racconto, desidera condividerla, ancora oggi, con noi, discepoli in cammino.

Infatti, egli è diventato per ogni tempo il testimone

  • dell’Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo
  • di Colui che “era” primo rispetto a lui
  • di Colui sul quale scende e dimora lo Spirito
  • di Colui che immerge (battezza) nello Spirito
  • del Figlio (l’Eletto) di Dio

I riferimenti con cui è annunciato Gesù ci danno da vedere e contemplare la bellezza del Volto del Figlio.

Un primo esercizio di ascolto che possiamo compiere, perciò, è sostare, con la luce dello Spirito del Risorto, su ciascuna di queste testimonianze di Giovanni riguardo a Gesù.

Possiamo chiederci:

  • quale espressione sento più familiare e quale più nuova o meno nota? Quale mi colpisce di più?
  • Ho mai chiamato Gesù con questi “nomi”?
  • A cosa mi fa pensare l’immagine dell’Agnello di Dio? Quali rimandi all’esperienza e alla narrazione biblica (Es 12 e Is 53, Apocalisse 5, 6, 7,…)?
  • Gesù, colui che immerge nello Spirito: l’ho cominciato a sperimentare così, Gesù Risorto?
  • Quale di queste luminose intuizioni riguardo a Gesù sento che interpella il mio cammino, il cammino della Chiesa e anche e proprio questa umanità immersa nei conflitti?

Posso lasciarmi muovere alla preghiera, rivolgendomi al Signore Gesù attraverso queste parole piene di Spirito Santo.

Un secondo esercizio di ascolto che propongo è quello di “auscultare” il battito del cuore di Giovanni…

Egli condivide il suo incanto, il suo stupore, il suo sguardo illuminato e rapito, la viva esperienza dello Spirito a cui il Padre l’ha condotto.

Con pochi versetti, l’evangelista ci fa intuire una straordinaria avventura, che solo lo Spirito poteva disegnare nell’ umanità credente del profeta Giovanni.

Proviamo a ricostruire dalle sue parole qualcosa dell’itinerario di Giovanni.

Dicevo agli inviati dei farisei: in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete!

Ma quando Gesù è venuto per ricevere il battesimo da me annunciato, allora ho compreso che neanch’io lo conoscevo, io per primo avevo bisogno dello Spirito riguardo a questo Gesù.

Non ci sarei mai potuto arrivare da me stesso, e neanche dialogando con lui, facendogli domande.  Non c’è stato il tempo di intrattenermi con lui. Occorreva la voce interiore dello Spirito.

Ho così riletto il mio cammino. Ho visto più chiaramente il senso del mio essere stato inviato da Dio a battezzare con acqua: proprio perché lui, Gesù, fosse manifestato, sì, questo verbo giusto, fosse manifestato… Ringrazio il Signore perché ho accolto la sua chiamata e sono andato, nel deserto. Non ho aspettato di avere le idee chiare e tutte le spiegazioni da parte di Colui che mi aveva chiamato e inviato. Sono partito, rispondendo al suo invio. Battezzando, ho visto l’azione dello Spirito all’opera nei cuori.

Ma il punto decisivo è stato quando Gesù è venuto a farsi immergere. Non so come riuscire a raccontarlo: ho contemplato lo Spirito scendere dal cielo, da Dio, posarsi e prendere dimora su Gesù! Portavo in me le parole degli antichi profeti, Isaia, Geremia, Ezechiele… le loro promesse del dono dello Spirito, che muovevano una grande attesa e un vivo desiderio …attendevo il passaggio di Dio. Nella sua immensa bontà, la voce del Signore mi ha detto: Colui sul quale vedi scendere e dimorare lo Spirito, è lui a immergere in Spirito Santo!

Tutto è diventato chiaro, della gratuita e silenziosa luminosità dello Spirito. Ho avvertito una consolazione immensa, una gioia unica, un dolce incanto…: non avrei mai potuto immaginare che Dio si manifestasse così, che ci visitasse nell’umanità di Gesù, sul quale è sceso e ha preso dimora lo Spirito. Come parlarne? Quali parole trovare? Ho sentito che in tutto questo non c’era niente di mio, che tutto era dono. Ho sentito nella mia povertà che non potevo tacere e che dovevo condividere la testimonianza a cui mi spinge lo stesso Soffio del Signore che ha parlato in me, che mi ha aperto il cuore, che ha vinto la mia non-conoscenza e la mia presunta conoscenza: ha fatto spazio alla verità di questo Gesù.

Fu così che vedendolo venire verso di me fui rapito dalla sua presenza e uscirono dalle profondità del cuore quelle parole che ancora oggi condivido con voi:

Vedi! L’Agnello di Dio: prende su di sé il peccato del mondo.

Vedi! Lo Spirito è su di lui e in lui dimora.

Vedi! È solo lui che può immergere nella potenza e nella grazia dello Spirito che viene da Dio.

 Anche tu che ascolti la mia testimonianza, lasciandoti condurre dallo Spirito del Signore, potrai “vedere” e contemplare Gesù, l’Eletto, il Figlio di Dio.


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