Padre Paolo tornato in Italia
per una polemica sui rifugiati

News > Archivio > Cronaca > Padre Paolo tornato in Italia
per una polemica sui rifugiati
17 03 2017

Padre Paolo, fino al 2010 vicario parrocchiale a S. Maria Goretti quando la parrocchia era gestita dai Passionisti e poi missionario in Bulgaria nella città di Belene dove è diventato parroco, è tornato in Italia in questi giorni, richiamato dalla Congregazione Passionista.

Motivo del provvedimento tutelare l’incolumità del sacerdote, che in queste settimane è stato oggetto di minacce anche di morte, e far decantare una violenta polemica politica (il 26 marzo in Bulgaria ci sono le elezioni) scoppiata a Belene in seguito alla decisione di padre Paolo di ospitare una famiglia siriana di quattro persone (nella foto qui sotto assieme a padre Paolo che – nell’immagine a fianco – è assieme al presidente della Repubblica che lo ha premiato per la sua attività) che era arrivata in Bulgaria, come documentato da una nota di Agensir (clicca su goo.gl/ihHgBK), su invito dell’Agenzia statale dei profughi e aveva ricevuto lo status di rifugiati.

E adesso? Padre Paolo tace, e in attesa di conoscere quale sarà la sua futura missione che gli verrà affidata dai passionisti, ci invita a pregare per i fedeli di Belene che non gli hanno fatto mancare la loro solidarietà e per tutti i Bulgari che non temono i profughi in fuga dalla guerra.

Leggi QUI il comunicato ufficiale rilasciato dal superiore provinciale della Congregazione Passionista, padre Luigi Vaninetti

In Internet gira nel frattempo una petizione pubblica in suo favore. Per leggerla andate a questa pagina  e poi affidatevi al traduttore di Google. Non è preciso, ma il senso lo si capisce.


CONDIVIDI!