In Quaresima aiutiamo
i nostri amici missionari

È tradizione della nostra Comunità Pastorale, in occasione della Quaresima, manifestare un gesto di fraternità nei confronti dei cinque missionari che dalle nostre due parrocchie sono stati inviati in terra di missione e che periodicamente ci scrivono per ringraziarci e per informarci sulle nuove iniziative che stanno per avviare
Li ricordiamo tutti con affetto e ammirazione:
• Padre Paolo Cortesi, passionista, ha iniziato il suo ministero come coadiutore a S. Maria Goretti e ora è parroco in Bulgaria.
• Don Antonio Colombo, ex parroco di Greco, attualmente missionario fidei donum in Perù.
• Suor Daniela Contini, delle Suore di S. Giovanna Antida, vissuta in Comunità a Greco negli anni ’90 e ora missionaria in Brasile
• Don Claudio Mainini, coadiutore a Greco dal 1991 al 1999, ora missionario in Camerun.
• Fratel Silvio Morelli, missionario laico del Pime, attualmente in Brasile.
Potete mettere la vostra offerta nelle buste che vengono distribuite in queste domeniche di Quaresima, barrando con una penna il nome del missionario al quale intendete far giungere il vostro contributo.
Le buste dovranno essere riconsegnate in chiesa in questa settimana.
Altra possibilità per il gesto di fraternità missionaria è il bonifico bancario: IBAN IT62 O 030 6901 7881 0000 0001 290 (il quinto carattere è una “O” maiuscola).
Nel frattempo, in queste settimane i nostri missionari si sono fatti vivi, scrivendoci per farci gli auguri di Pasqua e per tenerci informati su quanto stanno facendo in terra di missione.
Ecco quanto ci raccontano:
O
don ANTONIO COLOMBO
Una vita difficile
nel Perù in rivolta
Non ho voglia di scrivere un altro bollettino di guerra come nel 1988 in Africa nello Zambia.Neanche il tempo di digerire le torte del mio 82º compleanno, il 6 dicembre, che il 7 dicembre scoppia il finimondo con il messaggio alla nazione del Presidente Pedro Castillo.
«Si impongono le seguenti misure: sciogliere temporaneamente il Congresso della Repubblica e istituire un governo di emergenza eccezionale…” È un colpo di Stato?
Giornata caotica, tutti con il fiato sospeso. Il Congresso – non so come – riesce a votare lo stesso e destituisce con votazione il Presidente Castillo che, sentendosi forse tradito, tenta di raggiungere l’Ambasciata messicana, ma è fermato e messo in carcere. La vicepresidente è nominata Presidente e per la prima volta è una donna: Dina Boluarte.
Da quel giorno il Perù è in subbuglio, specialmente le città del sud, arrivando a bloccare contemporaneamente 178 strade principali del Paese, che resta paralizzato.
Sono passati due mesi e il caos continua con 54 morti negli scontri con la polizia, 11 morti a causa dei blocchi stradali, 15 marce “pacifiche e violente” per la cosidetta “Presa di Lima”.
Giornali e televisioni europee ne hanno parlato e parlano, le immagini che pubblicano fanno spavento. La preghiera e il grido del Papa non hanno effetto: “Cessi la violenza, da qualsiasi parte venga”.
Piango e prego. Varie notti ho avuto incubi. Farò tesoro del messaggio del mio Arcivescovo Mario Delpini che mi conforta così:
«Carissimo don Antonio,
invoco volentieri per te e per tutto il Perù una speciale benedizione. Le notizie allarmanti sono per lo più ignorate dalla comunicazione pubblica italiana. Spero che il paese ritrovi un po’ di pace,
Ti sono vicino con la preghiera e con l’affetto. Sii prudente, sempre. Fammi sapere come evolve la situazione.
Sii fiducioso
✝︎ Mario
Di più non riesco a scrivere. Ecco come sto vivendo questi mesi! È per fortuna esistono i bambini per tirar su il morale!”
o
don CLAUDIO MAININI
Una sorpresa la visita
di mons. Delpini in Camerun
Camerun:
“Un grosso ciao a tutti e tutte, dopo qualche mese di latitanza eccomi qui a raccontarvi qualche avvenimento di queste terre che si stanno riscaldando.
Stiamo entrando nella stagione del grande caldo. da qualche mese ci sta accompagnando anche l’Armatan, il vento che porta la sabbia del deserto, sono questi i periodi più difficili e le nostre vie respiratorie sono messe a dura prova.
A dicembre subito dopo Natale è venuto a visitarci il nostro arcivescovo Mario Delpini. Una visita lampo, ma molto attesa e molto intensa. Il nostro Arcivescovo ha potuto gustare il calore dell’accoglienza camerunese e la gioia dell’incontro con la comunità dove sono passati o tutt’ora operano i Fidei Donum della diocesi di Milano.
In questi stessi giorni abbiamo avuto la notizia che il Papa ha destinato alle nostre due parrocchie un’offerta da destinare alla scolarità per aiutare a pagare alcune rette della scuola. Ci sono stati consegnati dal segretario del nunzio apostolico.
Per quanto riguarda i nostri progetti, stiamo definendo i lavori e il preventivo per installare un impianto fotovoltaico nel centro pastorale dove hanno la sede anche la scuola primaria e il centro professionale delle ragazze. Questo lavoro servirà a rendere il centro indipendente a livello energetico.
Ringrazio l’associazione “Con Lui in cammino” e tutti coloro che aiutano per il sostegno per la realizzazione di questo progetto.
Sto cercando anche di sostenere delle ragazze (perché sono le più svantaggiate) negli studi e nell’individuare delle formazioni adatte a loro per il loro futuro, anche aiutato da un progetto pensato per le ragazze dal COE.
Sono ripartiti i lavori per realizzare i pozzi. Anche se purtroppo gli intoppi ci sono sempre.
Ho già consegnato i soldi all’associazione che gestisce i lavori per la realizzazione di 3 pozzi devo consegnarne ancora per un quarto.
Un pozzo è a nome di Francesco Caimi e un altro a nome di Nicolò Galbiati. Il terzo pozzo è per celebrare i 50 anni di matrimonio di Franca ed Eugenio. Il 4° pozzo, la cui realizzazione speriamo avvenga al più presto, sarà intitolato ad Antonio Calvi e Anna Lo Russo per il loro contributo. A nome dei villaggi che beneficeranno di queste opere un grande grazie a tutti voi, ai parenti di Francesco, agli amici di Nicolò, agli amici di Franca ed Eugenio e ad Antonio e Anna un grande grazie che va anche a tutti coloro che in qualche modo mi aiutano.
Come dicono qui “che il Signore vi benedica e benedica tutti coloro che fanno del bene spesso nascosto
Haiti
“Desidero anche dire qualcosa su Haiti. La situazione è tuttora difficile, soprattutto nella capitale. I giovani, con cui sono sempre in contatto, mi raccontano di una situazione drammatica. Molti cercano di lasciare l’isola, soprattutto verso gli Stati Uniti dove il presidente sta facilitando l’acceso ai visti d’ingresso.
Le università faticano a tenere i corsi e la vita è sempre più cara.
Però vorrei segnalare alcune notizie positive. Il centro di suor Luisa KAY Chal a Port au Prince sta continuando grazie agli educatori formati dai vari volontari e da suor Luisa.
Anche il centro diurno di Madda, Aktion Gasmy a Mare Rouge sta continuando molto bene nonostante le difficoltà e aumentano le attività.
Madda ha inaugurato un centro d’informatica aiutata anche da alcuni giovani di cui abbiamo sostenuto gli studi. La bella notizia è anche la consacrazione e i voti perpetui di una ragazza di Mare Rouge tra le suore che seguono l’ospedale dei Camilliani sempre nella capitale.
Sono piccoli semi in una terra devastata dalla violenza.
Grazie a tutti con amicizia,
O
o
fratel SILVIO MORELLI
A tu per tu con i problemi
che assillano il Brasile
Carissimi “comparrocchiani“ di S. Maria Goretti e San Martino, è da tempo che penso di scrivervi, almeno per ringraziarvi degli aiuti inviati, ma non avendo molto da raccontarvi, ho sempre rimandato. Il mio incarico è infatti quello di economo del PIME in Brasile e ciò mi occupa tutte le giornate, ultimamente anche le festive, o mi fa viaggiare nelle varie missioni del PIME, nel Nord come nel Sud del Paese.
Fortunatamente, da qualche mese, ho iniziato a partecipare alle attività della San Vincenzo parrocchiale e questo mi permette di visitare e conoscere qualcuna delle varie famiglie povere del quartiere. La zona, è una tipica della periferia di San Paolo: un ammucchiata di casupole una sopra all’altra, edificate in ogni fazzoletto di terreno sulle collinette della città.
Dietro una facciata a volte discreta, si infilano stretti passaggi che portano ad altre “case”, ovvero una o due stanze, poco illuminate e ventilare, con piccole e poche finestre, ove vivono cinque o sei persone e magari qualche cane e gatto. Si cerca di dare qualche aiuto (cibo, vestiti, gas, bolletta della luce, ecc.) e qualche consiglio su come utilizzare i servizi che il comune disponibilizza.
Purtroppo, anche in questi quartieri sono presenti i gruppi che spacciano droga e che ormai sono diffusi in quasi ogni angolo del Brasile, grazie anche alla difficoltà a trovare un lavoro per tutte le persone, giovani o adulti che siano.
Termino augurandovi una Pasqua ben vissuta nella fede e nella carità.
Grazie per il vostro ricordo.
o
o
suor DANIELA CONTINI
Grazie, suor Daniela!
Grazie per il tuo sorriso
Suor Daniela Contini è al suo 27° anno di missione in America Latina. È passata per Milano veloce come una meteora poco prima di Natale per tornare immediatamente a Colon, in Argentina, per assistere i poveri e gli emarginati. Stiamo attendendo un suo scritto ma sappiamo anche che non ama parlare di sé. Così pubblichiamo i pensieri che la sua amica Paola le ha dedicato dopo la sua ultima velocissima comparsa a Milano.
“E’ stato come riprendere un dialogo, un’intesa, un’amicizia che lo scorrere degli anni non ha scalfito né modificato.
Avere Suor Daniela tra noi, anche solo per poco più di un’ora, ci ha aiutato a condividere e a riscoprire la sua vocazione, la nostra vocazione, i suoi e i nostri percorsi, le sue e le nostre strade..
Ci ha raccontato della sua missione più che di sé, i paesi dell’America Latina in cui è stata chiamata ad annunciare “Dio solo” (motto delle Suore di Santa Giovanna Antida Thouret), situazioni difficili di povertà, emarginazione, incontri con realtà che per noi sono distanti, condizioni in cui vivere la relazione con Dio e con i fratelli non è sempre facile.
Ma c’è un elemento che non è cambiato: il suo sorriso.
Un sorriso che ci dice: ho scelto Dio, Lui mi ha amata e mi ha mandato ad annunciare il Suo Amore con la mia vita.
Un sorriso che ci dice: scelgo ogni giorno i poveri, condivido la loro vita, faccio mie le loro sofferenze, le difficoltà, i progetti.
Un sorriso che ci dice: trascorrono gli anni, 27 di missione, ma l’entusiasmo di ieri è quello di oggi, la capacità di leggere la storia, la cultura, l’analisi delle risorse, la storia delle persone non fa perdere mai di vista la scelta iniziale. Un sì totale e fiducioso in Dio, un affidamento di sé, sostenuto anche dagli amici con i quali il rapporto è sempre fraterno, anche al di là dell’oceano: quelli di Greco, quelli di origine di Fara Novarese, e tutti coloro che lungo lo scorrere dei giorni ho incontrato, conosciuto e amato.
Oggi suor Daniela è chiamata a svolgere la sua missione in Argentina, a Colon, in una grande scuola che va dalla materna alla secondaria e che svolge anche un’attività di accompagnamento in Parrocchia. Gli amici continuano a seguirla e a sostenerla, il Padre ci rende Uno e la distanza non esiste più!”