Il delicato posto della carità
nella vita cristiana in pandemia
nella vita cristiana in pandemia

Qual è il posto della carità nella vita cristiana, anche (soprattutto) durante la pandemia?
“L’intima natura della Chiesa si esprime in un triplice compito: annuncio della Parola di Dio, celebrazione dei Sacramenti, servizio della carità. Sono compiti che si presuppongono a vicenda e non possono essere separati l’uno dall’altro.” (Benedetto XVI, Deus Caritas Est,2005).
“Nei due passi del libro degli Atti in cui è descritta la comunione dei beni, essa è collegata con la preghiera, con l’ascolto della parola degli apostoli, con la frazione del pane, con i miracoli, con la gioia. Essa dunque non è semplice iniziativa sociale, ma dono di Dio, presenza di Gesù, espressione della fede nel Risorto” (C.M.Martini, Farsi Prossimo, Piano Pastorale 1985/86).
All’interrogativo in apertura e sulla base di queste riflessioni, che riguardano ciascuno di noi, il nostro essere cristiani, la Commissione Caritas della Comunità Pastorale ha ascoltato i bisogni delle tante persone che nello scorso anno si sono rivolte al nostro Centro di Ascolto in cerca di aiuto. Il loro numero è aumentato a causa della pandemia, e a questo aumento dei bisogni è corrisposto, con varie modalità di raccolta fondi, un incremento delle attività caritative a vario titolo svolte dai vari gruppi operativi (Banco alimentare, Mantello di San Martino, Doposcuola), coordinati appunto dal Centro di Ascolto.
Queste attività hanno trovato finanziamento e si sono concretizzate in questi modi:
- le generose offerte dirette dei fedeli (ca 4.000 euro), i contributi stanziati dalle due parrocchie (ca 4.600) e da CasaGregor (ca 2.400) sono già stati in buona parte impiegati durante l’anno in aiuti alimentari, pagamento bollette e iscrizioni all’oratorio estivo per famiglie in difficoltà (complessivamente, in varie forme sono state sostenute 62 famiglie)
- i contributi della CEI, erogati dietro presentazione di progetti, hanno sostenuto la ristrutturazione dei locali del Centro d’ascolto (4.000) e l’ampliamento delle attività del doposcuola (2.000);
- il sostegno diocesano da parte del Fondo San Giuseppe (13.000) è stato rivolto a situazioni di particolari crisi economiche familiari in questo tempo di pandemia.
I primi mesi del nuovo anno hanno purtroppo sinora portato un incremento delle necessità delle famiglie che assistiamo. Mentre ci auguriamo che progressivamente la situazione migliori sotto tutti i punti di vista, siamo chiamati – con il vostro aiuto, di cui già vi ringraziamo – a realizzare attraverso la carità la presenza concreta della comunità cristiana nel nostro quartiere, espressione anche in questo modo della presenza in mezzo a noi del Signore risorto, che abbiamo celebrato in questi giorni.
La Commissione Caritas della Comunità Pastorale