Cena e incontro con gli ospiti eritrei

(a cura di Luisa) Giovedì 29 maggio, dopo la Messa delle 19,30 a Goretti è seguita la cena con i ragazzi eritrei ospitati nei locali sopra l’oratorio.
Grazie alla generosità di molti parrocchiani che hanno fornito cibi e pietanze, alla bravura del cuoco Ernesto e di Paolo ottimo pasticcere, è stata imbandita una bella tavolata ed abbiamo vissuto una serata molto particolare.
Inizialmente i nuovi arrivati, accompagnati da volontari della comunità di S. Egidio, erano piuttosto intimiditi e non è stato facile comunicare con loro, c’era un solo interprete, ma tra sorrisi, gesti e qualche parola in inglese ci siamo in parte riusciti.
Alcuni ci hanno detto il loro nome e l’età, tutti molto giovani, ed altri insistevano per farsi capire: “oggi è una bella festa, è il giorno dell’Ascensione!”
Kiki della Caritas della nostra comunità pastorale, ci ha parlato dell’organizzazione pratica: l’allestimento dei letti, le lenzuola pulite, la richiesta di materiale per lavarsi, cambiarsi, fare colazione. Non ultima la pulizia dei locali che avviene giornalmente grazie alla disponibilità di alcuni volontari (purtroppo pochi) che si alternano nei turni di presenza e lavano le lenzuola e quanto necessario.
Infine un ragazzo ha accettato di raccontarci qualcosa: molti di loro hanno speso 10.000 dollari per partire dal loro paese d’origine ed arrivare qui; sono stati incarcerati in Libia per un periodo compreso tra i tre mesi ed un anno, trattati malissimo come gli animali e picchiati, non c’era umanità. Qualcuno è morto per mancanza di cibo e per tutto ciò che ha dovuto subire. Poi in quattrocento persone stipate sulla barca hanno attraversato il mare; si ritengono fortunati perché il loro viaggio è stato abbastanza sicuro e sono arrivati vivi in Sicilia ed ora a Milano.
I volontari di S. Egidio presenti hanno infine ringraziato tutti per l’accoglienza e la bella serata e gli ospiti hanno potuto finalmente ritirarsi.
Com’è possibile che ancora oggi tanti esseri umani siano costretti a lasciare la loro terra per poter sopravvivere? Fuggono da guerre e violenze di ogni genere.
Ci uniamo alla preghiera di papa Francesco per la pace!