Vespri Quaresimali: la presenza numerosa della comunità testimonia interesse e fede.

Anche il IV appuntamento dell’iniziativa di ecumenismo vissuto in comunità pastorale ha visto la partecipazione di molte persone,anche appartenenti ad altre realtà confessionali.
Abbiamo ascoltato il teologo cattolico Prof Don Angelo Maffeis, che ci ha proposto una riflessione sul tema: Questo è il mio corpo… questo è il mio sangue (se vuoi leggerla clicca qui).
Riportiamo qui di seguito la riflessione di Bianca, una carissima sorella della Comunità Pastorale, non solo attenta, ma capace di riformulare con le sue parole riflessioni non semplici per chi non mastica quotidianamente la teologia.
Stupisce constatare come la ricchezza di riflessioni accademiche sono luoghi importanti da abitare per tutti coloro che non si accontentano di dire "io sono cristiana", ma cercano anche di rendere ragione della fede.
“Don Giuliano nella sua introduzione anticipa il tema che il teologo cattolico, prof. don Angelo Maffeis tratterà nell’omelia di questa serata nella cui scansione c’è, come al solito, la recita dei salmi, attraverso i quali è evidente la fiducia in Dio:
“Aprimi gli occhi, perché io veda le meraviglie della tua legge”.
Poi la melodia di Johann Sebastian Bach che, interiore e profonda preghiera, fa spazio alle parole di don Angelo sull’eucaristia. “Questo è il mio corpo…Prendete e…”
Parole che ripetute nella messa “fanno il sacramento” in quanto proprio lì Lui “stette in mezzo”. E per noi cattolici, in quel gesto del pane e del vino consacrati, ritroviamo Gesù vivo, presente.
Diversamente è per la chiesa protestante che di quel gesto, facendo memoria relativamente all’episodio biblico, ritiene però non sacramentale la presenza di Gesù. Mentre nella confessione ortodossa, quel gesto rientra ed è celebrato in tutta la liturgia divina.
Il tema è complesso e, svolto teologicamente in modo mirato e puntuale da don Angelo, risulta, a volte difficoltoso nel seguirne il percorso a chi, come me, non è pronto né preparato alla sua elaborazione. Sicuramente però, al momento opportuno, individualmente e ciascuno a suo modo, saprà individuare nel gesto eucaristico il suo più autentico significato. Io, ad esempio, ricorderò le parole “fare il sacramento”.
Segue il coro nell’espressivo canto finale e chiude la prima parte di questa serata particolare che continua con una cena che don Giuliano chiama povera, ma che più pertinentemente, direi squisita ed apprezzatissima, visto lo svuotamento quasi immediato del pentolone ricolmo di farfalline al sugo.
E, subito dopo, ancora la parola precisa di don Angelo sulla figura storico-religiosa di Lutero.
Chi era Lutero e chi è stato?
Un monaco agostiniano a cui era divenuta stretta la scelta fatta? Quindi un eretico, un irriverente, un orgoglioso che volle modificare in modo personale la legge divina in atto? Oppure fu un cristiano credente e praticante che, notando contraddizioni, abusi e formalità inutili nell’ambito clericale, volle modificare e riformare in quanto, secondo lui è Dio e solo Lui che, attraverso la sua grazia, raggiunge l’uomo?
L’approfondimento sull’azione di Lutero sia in campo religioso che in quello sociale, desta ancora molto interesse. E la tendenza postconciliare della chiesa cattolica continua a ritenere più efficace una discussione aperta e costruttiva contro una sicura chiusura distruttiva, conseguente ad un silenzio negativo per mancanza di dialogo.
Si chiude così anche questo quarto incontro che, sorprendentemente, ha coinvolto e radunato una comunità eterogenea che dimostra veramente di essere in cammino.”
Qui sotto potete seguire l'audio integrale della conferenza di don Angelo Maffeis
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