Tre chitarre per un concerto

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02 06 2014

(a cura di Bianca)

Si sono conclusi i concerti a Segnano.
Le corde dei tre strumenti, toccate, pizzicate, accarezzate da mani sapienti e sensibili, hanno convertito la fredda tecnica in armonia in modo, per me, magico, così come le mani del pittore sanno mescolare, avvicinare, abbinare i colori per realizzare la sua opera unica ed inimitabile.
Ai concerti, mi cerco sempre un posto idoneo per poter seguire le mani dei concertisti rincorrere le note o la nota che si fa sentire ma che lascia subito il posto ad un’altra e ad un’altra ancora, perché questo rincorrersi e questo farsi sentire diventi armonia.
L’armonia canta  gioiosa che passa da chi la crea a chi la accoglie.
Sono sicura che questa magica armonica è ancora là, e là rimarrà, appiccicata agli affreschi sulle pareti un po’ sgretolate della chiesina di Segnano, così come sono certa che permane in chi, nell’ascolto, le ha fatto spazio dentro di sé, permettendole di entrare anche solo come un piccolo dettaglio furtivo a placare qualche tensione disturbante.
Anche il vento del mare lo fa per un’onda ribelle.
Anche il vento del cielo lo fa per una nuvola d’inchiostro.
Ma basta un po’ di afa nel vento. E basta un po’ di quella armonia per tranquillizzare il mare e per rasserenare il cielo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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