Tre giorni a zonzo tra
mare, castelli e osterie

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07 06 2023

Da Milano a Padova, con visita della città e della Basilica del Santo (Antonio da Padova, appunto) per arrivare poi a rinfrescarsi nel mare di Lido degli Estensi. Dedicare la giornata successiva a girovagare nella Ferrara medievale e rinascimentale tra la cinta muraria, i palazzi e il castello ducale, per terminare il terzo giorno alla scoperta di un altro castello, quello di  Torrechiara, un gioiello nel parmense, prima di rientrare a Milano.

Tre giorni di corsa spensierata senza farsi mancare le prelibatezze che la pianura padana offre in quantità ai viaggiatori che la attraversano. Tre giorni goduti ora per ora dal gruppo Betania – Varie età, guidato come al solito dall’infaticabile Irene che, nel viaggio di ritorno, è riuscita perfino a convincere tre signore – Alessandra. Lidia e Rosanna  a raccontare l’esperienza vissuta. 

Ed ecco le loro impressioni entusiaste.

Padova, la città dei tre “Senza”

Il primo giorno del nostro bellissimo tour fa tappa a Padova la città dei tre “senza”: il caffè Pedrocchi senza porte, il Prato della Valle senza erba, la basilica del Santo senza nome (perché tutti lo chiamano così, senza specificare che è la basilica di Sant’Antonio da Padova.

Ci accoglie la nostra guida, che ringraziamo per averci creduto tanti giovincelli che macinano tanti chilometri a piedi. Ci racconta che Padova è ricchissima di storia e di arte. Ci porta a vedere la chiesa degli Eremitani con affreschi di Giotto e di Mantegna. Attraverso via delle Erbe e lungo il Naviglio ci conduce alla basilica del Santo. Poi un bel pranzo ristoratore a base di piatti tipici ci rimette Ion forse e ci possiamo concedere un paio d’ore libere per girovagare per la città. Appuntamento alle 16 a Prato della Valle dove il nostro comodo autobus ci porterà al mare a rinfrescarci dopo il grande caldo della città.

Alessandra

A Ferrara sullo scalone d’onore

Venerdì 26 maggio. dopo una lauta colazione vista mare, il gruppo è pronto a partire con destinazione Ferrara. Alle porte della città sale sul nostro pullman la guida Simonetta che ci accompagna a vedere la cinta muraria interna ed esterna della città. Scesi dal pullman il nostro percorso si snoda tra le vie e le piazze del centro storico e ben presto ci accorgiamo che qui a farla da padrone sono le biciclette: Ferrara ne conta 1,8 per abitante ed è la seconda città europea per numero di biciclette! 

Simonetta ci inonda di informazioni storiche, curiosità e “gossip” della Ferrara medievale e rinascimentale; dei duca d’Este che la governarono abbellendola di palazzi costruiti come luoghi di divertimento (le “Delizie”). Abbiamo così ammirato il palazzo dei Diamanti e palazzo Schifanoia (il nome la dice lunga!) Con il grande salone arricchito dagli affreschi dei mesi.

Arrivati al Castello Ducale osservando torri e cortili e fossato, Simonetta ci racconta la triste storia dei due amanti Ugo e Parisina imprigionati nelle umide segrete e poi decapitati dal duca Nicolò d’Este, padre di Ugo e marito di Parisina. Superato il Castello siamo arrivati allo scalone d’onore che ha fatto da sfondo all’immancabile foto di gruppo.

Molto interessante la visita al ghetto ebraico e alla “Via delle Volte”. Gli ebrei erano una presenza numerosa già nella Ferrara medievale e vennero chiusi nel ghetto murando porte e finestre delle case fino al primo piano. Abbiamo poi ammirato l’intenso cielo azzurro dal perfetto ovale della Rotonda Foschini e ci siamo riposati nella frescura della chiesa di Santa Maria in Vado che conserva la testimonianza di un miracolo eucaristico.

Fra tanto girare e camminare abbiamo trovato conforto in un’antica osteria che ci ha servito tipici piatti ferraresi tra cui l’immancabile risotto con la zucca Violina. Il padrone del locale ci ha spiegato con dovizia di particolari la storia della sua trattoria e l’originalità del menu, ma noi avevamo più voglia di provare le specialità che ascoltare il racconto! 

È stata una giornata molto intensa quella trascorsa a Ferrara, ma sicuramente interessante e appagante grazie anche alla nostra guida Simonetta e, perché no?, anche agli speciali affettati  ferraresi.

Lidia

A Torrechiara amore “nunc et semper”

La località di Torrechiara, in provincia di Parma, deriva il suo nome dal torchio, antico strumento per la pigiatura dell’uva. Il Castello invece, meta della nostra visita prima del rientro a Milano, fu voluto, alla metà circa del 1400, dal nobile Pier Maria Rossi come nido d’amore per Bianca Pellegrini. Quando si conobbero, alla corte degli Sforza a Milano, erano giovani, bellissimi, ma entrambi già sposati!  Nel passato, raramente tra i nobili matrimonio e amore coincidevano… Ad ogni modo, vissero nel castello la loro passione sino alla fine dei loro giorni. Motto dei due innamorati: “Nunc et semper” (Ora e per sempre). All’interno del castello un tripudio di sale affrescate, tra le quali una splendida camera d’oro.

Per raggiungere il castello, il nostro gruppo ha dovuto affrontare, con successo, una ripida salita sotto il sole, dopo aver consumato un ottimo pranzo. In cima abbiamo trovato ristoro grazie a un piacevole venticello e siamo stati ripagati dal magnifico panorama.

Grazie a tutti i partecipanti e arrivederci alla prossima gita.

Rosanna


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