Interessante e seguita la serata bulgara a S. Maria Goretti

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25 10 2013

A cura di Maria Luisa Capra

Serata molto interessante per la nostra comunità quella di giovedì 24 ottobre: alla Messa è seguita la cena fraterna con la presenza di p. Paolo Cortesi e don Ezio Bolis, teologo e presidente della fondazione Giovanni XXIII;
a sorpresa è giunto anche padre Danilo, provinciale dei passionisti.

Dopo aver scorso un po’ di fotografie del pellegrinaggio in Bulgaria di alcuni membri della nostra Comunità Pastorale  commentate da padre Paolo, si è passati all’argomento “clou” della serata, il libro.

Don Stefano ha introdotto con un breve ed appassionato commento del libro “Il lupo, l'orso, l'agnello” ricco epistolario raccolto da padre Paolo, in vendita da qualche mese in Italia.

Don Giuliano ha proseguito dicendo di aver molto apprezzato l’introduzione sul rapporto tra vescovo e presbitero, di come sia importante stare accanto al presbitero e rispettare le vicende del presbitero in  difficoltà ma obbediente alla chiesa . Ha poi domandato a don Ezio se tale vicenda possa essere significativa anche per noi oggi.

Dalle parole di don Ezio sono emersi bellissimi
tratti della vicenda umana e spirituale di don Angelo Roncalli negli anni di Bulgaria.
Roncalli ha saputo intuire la solitudine di don Karl Raev, lasciato solo in tanti anni e trattato “col perfetto stile curiale, senza una parola di affetto, e, lascia intendere , è ovvio che poi uno si perda”. Argomento molto attuale ancora oggi.
Sa che il Presbitero vive nella povertà più assoluta e lo aiuta in modo concreto ma discreto, gli manda soldi ma non vuole ricevute, pratica una carità che va ben oltre le parole. Inoltre c’è anche l’aspetto della “carità della verità”: pur essendo ancora giovane, a 45 anni Roncalli è già padre nello spirito, da chierico  ha ricevuto molto dai suoi padri spirituali: gli indica gli errori, è capace di correggere ma in modo paterno e così  la correzione viene accettata.
Nello stesso tempo sa valorizzare i laici: nella situazione di divisione di Belene non si comporta da populista per farsi piacere a tutti i costi ma invita la gente a stare al proprio posto, propone ciò che si fa in Italia con l’Azione Cattolica, la buona stampa, la scuola: mostra nuove strade al laicato. Anche questi sono aspetti molto attuali.

Altra intuizione interessante è che appare più di una volta la parola “concilio”: siamo negli anni 20 ma dimostra già la mentalità collegiale, non è uno che comanda e gli altri obbediscono ma sa che bisogna trovare, ognuno nel suo ruolo, il modo di rispondere alle sfide. Appaiono i primi passi ecumenici, quell’ecumenismo ancora poco di moda a Roma che lui pratica non tanto a partire da principi teorici ma dalla realtà, si lascia istruire, dice, non dai libri ma dalla storia e questa è un’altra grande genialità; affiorano i temi  che poi ricorreranno nella “Pacem in terris” del concilio.

Don Ezio ha concluso dicendo che nel corso della preparazione del libro ha intuito che già nel periodo trascorso in Bulgaria c’è la sostanza del Roncalli che in seguito  tutto il mondo conoscerà negli anni del pontificato.

 

Padre  Paolo ha  ringraziato  tutti coloro che
hanno collaborato e informato che è in preparazione un secondo libro sulla storia della presenza dei  passionisti in Bulgaria dal 1781.
…Poi ha cominciato a firmare autografi, anzi,  libri.

Buon proseguimento padre Paolo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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