GMG 2013: pronti a partire

GMG 2013, una sigla che nasconde un'adunata universale dei giovani, capace di raccoglierne milioni per parlare, cantare e pregare il Signore assieme al Papa. Le Giornate Mondiali della Gioventù, quest'anno, si svolgeranno a Rio de Janeiro, in Brasile, dal 24 al 28 luglio.
Partecipiamo, come da tradizione ormai, anche noi della Comunità Pastorale Giovanni Paolo II. I giovani delle due parrocchie stanno ultimando i preparativi in vista della partenza e si preparano anche a comunicare – attraverso il sito – quella che sarà una fantastica esperienza in terra brasiliana. Avranno come punti di riferimento due guide eccezionali: don Eduardo e don William, che, essendo brasiliani, "giocheranno – come si dice – in casa".
E proprio don Eduardo inaugura questa serie di esperienze con una puntuale presentazione del Brasile che attende i giovani di tutto il mondo con le sue ricchezze, le sue bellezze e i suoi problemi.
Ecco quanto ci racconta don Eduardo:
I giovani di tutto il mondo, e tra questi quelli della nostra Comunità Pastorale, cominciano a prepararsi per la prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Rio di Janeiro – Brasile, il prossimo mese di luglio. Questo grande raduno mondiale, ormai divenuto tradizionale, si realizzerà in una parte del mondo che vive un momento speciale della sua storia. Il popolo brasiliano si rallegra di poter accogliere la gioventù di tutto il pianeta e di poter presentarle le sue bellezze naturali e culturali.
Con una popolazione di oltre 190 milioni di abitanti, in un territorio di 8,5 milioni di km2, il Brasile si caratterizza per la sua grandissima varietà culturale, per la spontaneità della sua gente e per l’entusiasmo nell’affrontare le sfide di un paese ancora in sviluppo. Con un ecosistema variegato, la bellezza della natura stupisce e attira moltissimi turisti, soprattutto sulle spiagge del lungo litorale atlantico.
Il carnevale a Rio di Janeiro, l’architettura moderna di Brasilia e la forza economica di San Paolo evidenziano alcune delle principali caratteristiche del popolo brasiliano: l’allegria, la creatività e la forza lavorativa per costruire il proprio futuro, nonostante i suoi gravi problemi sociali, politici, economici e culturali.
L’accesso precario e la bassa qualità dell’apprendimento scolastico impediscono ai giovani di avere una educazione che garantisca loro un futuro promettente. Solo le famiglie più ricche possono concedere ai propri figli l’accesso all’università, mentre la stragrande maggioranza dei ragazzi delle periferie non riescono neppure a completare la scuola superiore, o addirittura la scuola media.
Un’altra sfida per il popolo brasiliano è quella della disuguaglianza sociale che genera povertà e violenza. Infatti l’indice di criminalità nelle grande città fa ancora paura, soprattutto per il dominio territoriale che diversi gruppi di narcotrafficanti esercitano sul vaste zone cittadine. I giovani sono le principali vittime di questi gruppi e presto si perdono nella droga, nella prostituzione o nella criminalità.
L’ultimo decennio ha visto un sensibile cambiamento di prospettiva. Lo sviluppo economico, frutto della solidificazione del mercato interno ed internazionale, ha portato maggiore distribuzione di reddito, permettendo ad una buona parte della popolazione di uscire dalle condizioni estreme di povertà. Si nota grande entusiasmo, anche se, lo sappiamo bene, lo sviluppo economico da solo non è garanzia di migliori condizioni di vita.
La Chiesa brasiliana, fortemente segnata dal rinnovamento conciliare e dalle Conferenze Generali dell’Episcopato Latinoamericano (CELAM), cerca di essere un fermento di vita in mezzo alla cultura. La storia dell’evangelizzazione del Brasile vide il protagonismo della Chiesa Cattolica, in particolare degli ordini religiosi, che hanno portato il vangelo da quelle parti e hanno segnato, con una spiritualità popolare, la vita cristiana del popolo. Oggi la chiesa sente la scossa del sorgere di una molteplice offerta religiosa, soprattutto dalle sette pentecostali e neopentecostali che negli ultimi anni sono cresciute vertiginosamente creando molta dispersione. La loro predicazione, fondata su una concezione di fede assai pragmatica e di forte portata retributiva, attira moltissime persone, specialmente quelle più semplici o di poca formazione religiosa.
Un aspetto importante da sottolineare è il protagonismo dei giovani nella vita delle comunità cristiane. La conferenza di Puebla (1979), ha consegnato alla Chiesa latinoamericana l’opzione preferenziale per i poveri e per i giovani, facendo di questi i veri protagonisti dell’azione ecclesiale. Le comunità vivono animate dalla presenza giovanile e, dal loro lavoro quotidiano nelle diverse pastorali, colgono il loro entusiasmo come soffio di costante rinnovamento.
Resta la sfida di scoprire un linguaggio che sia capace di comunicare, sempre in forma nuova, la forza del vangelo ai giovani più lontani, soprattutto quelli che si lasciano sedurre dal materialismo promettente o quelli che, vittime dalla loro condizione sociale, tendono alla criminalità.
Per i prossimi tre anni (2013-2016) il Brasile sarà sotto gli occhi di tutto il mondo. Il Mondiale di Calcio di 2014 e l’Olimpiade di 2016 a Rio di Janeiro, faranno del Brasile il centro del mondo e la meta del turismo internazionale. Prima tappa verso questi appuntamenti sarà la prossima GMG. La gioia, la spontaneità e l’entusiasmo della gioventù di tutto il mondo invaderà questa terra e getterà nuovi semi di fede, di speranza e di carità, affinché il popolo brasiliano ritrovi il senso della propria origine cristiana e ricordi che quella sarà sempre la “Terra de Santa Cruz”.