Questa sera a Goretti otto nuovi Accoliti della diocesi ambrosiana

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22 05 2012

Questai sera, 26 maggio, la S. Messa Vigiliare in Santa Maria Goretti non sarà alle 18, ma alle 20,30. Sarà un rito speciale nel corso del quale a Ugo Pavanello, membro del direttivo della nostra Comunità pastorale e da quattro anni in cammino per diventare Diacono permanente, verrà conferito il ministero dell'Accolitato, il gradino subito sotto quello di Diacono.

La celebrazione sarà particolarmente ricca e coinvolgente, anche perché assieme a Ugo riceveranno lo stesso ministero altri sette candidati della Diocesi ambrosiana che stanno compiendo lo stesso percorso spirituale: Andrea Bagattini (Parrocchia S. Eugenio in Tornavento di Lonate Pozzolo), Stefano Salvatore Carai (parrocchia S. Stefano di Bardello), Marco Guido Gerli (parrocchia S. Giovanni Battista di Settimo Milanese), Giuseppe Sardelli (parrocchia S. Remigio di Vimodrone), Mario Sfligiotti (parrocchia San Bernardo alla Comasina di Milano), Giovanni Battista Sordello (parrocchia Santa Maria Assunta di Guanzate) e Giuliano Tincàni (parrocchia dell'Incarnazione di San Donato Milanese).

Il prossimo traguardo – quello finale – sarà il conferimento, il prossimo anno, del ministero del Diaconato permanente (non a caso l'Accolito viene anche chiamato "suddiacono") con compiti precisati dal cardinale Martini nella lettera pastorale del 1986 alla Diocesi: «Voglio annunciare ufficialmente – scriveva – la decisione di istituire nella nostra Diocesi il diaconato permanente, ministero che ha un ben preciso e diretto orientamento a servizio e per la promozione di una Chiesa dalla carità e nella carità».

A chiunque chiedesse che cosa è il diaconato si dovrebbe rispondere che il diaconato è una vocazione, una vocazione che porta alla ordinazione. E in queste due parole è nascosto il senso più profondo del diaconato.

"Il diacono è nella Chiesa (si legge nel sito www.diaconimilano.it) l’immagine viva del Cristo che serve, del Cristo che per amore si china a lavare i piedi dei suoi discepoli, del Cristo che si fa carico delle sofferenze dei più deboli, del Cristo che proclama la parola del Regno di villaggio in villaggio, del Cristo che si fa vicino a chiunque è minacciato dalla tristezza e dall’angoscia, del Cristo che offre la sua stessa vita in sacrificio".

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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