Papa Francesco scrive a chi non crede

Lo ha scritto papa Francesco in una lunga lettera a la Repubblica e con la quale il pontefice risponde alle domande sulla fede poste da Eugenio Scalfari – che di Repubblica è stato il fondatore e il direttore – invitandolo a "fare un tratto di cammino insieme".
Per chi cerca di seguire Gesù "nella luce della fede", spiega il papa, questo dialogo "è una espressione intima e indispensabile" dell'esistenza del credente. "La fede, per me, è nata dall'incontro con Gesù". Ma, aggiunge il pontefice, "senza la Chiesa non avrei potuto incontrare Gesù, pur nella consapevolezza che quell' immenso dono che è la fede è custodito nei fragili vasi d'argilla della nostra umanità".
Francesco spiega che "la fede cristiana crede questo: che Gesù è il figlio di Dio venuto a dare la sua vita per aprire a tutti la via dell'amore".
Alla domanda su "cosa dire ai fratelli ebrei circa la promessa fatta loro da Dio: è essa del tutto andata a vuoto?" il papa risponde che gli ebrei, "proprio perseverando nella fede nel Dio dell'alleanza, richiamano tutti, anche noi cristiani, al fatto che siamo sempre in attesa, come dei pellegrini, del ritorno del Signore e che dunque sempre dobbiamo essere aperti verso di Lui e mai arroccarci in ciò che abbiamo già raggiunto".
Eugenio Scalfari ha commentato le parole del pontefice, come un dialogo con la "pecora smarrita", e definisce la sua lettera "una prova ulteriore della sua capacità e desiderio di superare gli steccati dialogando con tutti alla ricerca della pace, dell'amore e della testimonianza".
Qui potete leggere:
Il primo articolo di Scalfari (Repubblica del 7 luglio 2013)
Il secondo articolo di Scalfari (Repubblica del 7 agosto 2013)
LA LETTERA DI PAPA FRANCESCO (Repubblica 11 settembre 2013)
Il commento di Scalfari (Repubblica 12 settembre 2013)