Il Vangelo della domenica – 13
“Va. Tuo figlio vive”!

Il brano di Giovanni (lo trovate QUI) racconta il ritorno di Gesù a Cana di Galilea dove aveva cambiato l’acqua in vino.Qui viene raggiunto da un funzionario del re che lo implora di scendere a Cafarnao per salvare il figlio in fin di vita. E che fa Gesù? Non si muove da Cana; anzi, rimbrotta il funzionario perché “se non vedete segni e prodigi, voi non credete”. Ma poi a un’altra implorazione del funzionario risponde seccamente: “Va, tuo figlio vive”. E così accade.
Questa volta non è servita nemmeno la presenza fisica di Gesù perché si operasse il miracolo. Tutto è avvenuto a distanza, oggi lo defineremmo “un miracolo wi-fi”. E il funzionario del re si rimette in cammino per tornare a casa. Si accontenta di una parola. Una parola di Dio.
Leggendo e rileggendo il brano mi è venuta in mente un’altra cosa: oggi noi utilizziamo sempre di più lo smartphone per pagare qualsiasi spesa. Niente contanti, nessuno scambio di banconote, tessere da strisciare, ricevute da firmare. Ci fidiamo di un cellulare! E mi chiedo: perché gli uomini non si fidano di Dio? Perché abbiamo sempre bisogno di segni?” Non ci garantisce Dio con la sua parola che gli è costata un prezzo ben reale, il prezzo del suo sangue? E tutto questo non vale più di un pagamento digitale?
Se questo ragionamento ha un senso allora questo segno è veramente un grande segno che ci fa vedere cosa significa la fede nella Parola, ci ridà quella fiducia nel Padre che ristabilisce i nostri rapporti che poi non sono più rapporti di schiavitù e di morte, ma rapporti di libertà e di vita. Questo avviene mediante la fede in quella Parola, in ciò che è avvenuto allora e accade ogni volta che uno ascolta la Parola.
Don Pino anche in questa occasione ci sprona a meditare. Leggete la sua guida e fatelo in famiglia coinvolgendo tutti, figli, genitori, nonni. Nelle case potrebbe davvero iniziare una nuova vita!