Webcam tra chi lavora in nero

"Ma di chi è la colpa?” si chiede un ragazzo africano che appartiene all’esercito di “uomini illegali” che vagano da una campagna all’altra del Meridione italiano. Seguendo le stagioni: le arance a Gioia Tauro e Rosarno, le primizie a Caserta, i pomodori nel foggiano, il melone in Basilicata, le olive ad Alcamo. E vanno così a tappare i buchi del modello mediterraneo dell’agricoltura, in piedi da un paio di decenni e fondato su lavoro nero, sfruttamento e caporalato.
Inizia così un servizio di Stefano Pasta, pubblicato da Corriere.it, che – presentando il documentario "Caponero, capobianco" di Rossella Anitori e Francesco Laforgia, prodotto da ZaLab – descrive le vite dei braccianti nella provincia di Foggia, la grande piana dell’oro rosso, il pomodoro.
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