APPROFONDIMENTI Sangue e orrore a Gaza in attesa di una tregua che nessuno firma

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20 11 2012

"Il diritto di difendersi" ha un limite, avverte Obama rivolto a Israele, sottolineando che ci si deve fermare un attimo: a oltre 130 morti, 800 feriti, 26 bambini massacrati, 1.350 obiettivi bombardati, mille razzi sparati in sei giorni.

Dai territori palestinesi della Striscia di Gaza arrivano messaggi allarmanti e preoccupati. li lanciano le suore della famiglia Religiosa del Verbo incarnato, presenti a Gaza City e sostenute dagli amici pro Terra Sancta.

Da domenica scorsa viviamo dei momenti di tensione nella striscia di Gaza, una situazione che si è aggravata dal pomeriggio di mercoledì 14 novembre. Gli attacchi e le risposte sono stati pressoché continui".

"Le attività si sono interrotte – continua l'allarme –  e il Ministero dell’educazione della striscia di Gaza ha deciso che non ci sarà scuola per 72 ore. I commerci si sono fermati. La gente ha paura…Ieri non abbiamo avuto l’elettricità per tutta la giornata e tutta la notte, tuttavia al crepuscolo la gente ha spento tutte le luci nelle loro case a causa degli attacchi. Sembra che, paradossalmente, così si sentano più sicuri.[…] La parrocchia è in una zona delicata e, grazie a Dio, stiamo bene. Le nostre case, sia quella dei sacerdoti come quella delle religiose, si trovano nella proprietà della parrocchia e della scuola e sono quindi in uno dei luoghi più sicuri. La sicurezza del posto è dovuta al fatto che è un luogo ben conosciuto da tutti. Un luogo dove la violenza, di qualunque natura essa sia, non trova posto, un luogo dove si educa alla pace e dove si lavora per ottenerla".  … "Siamo in attesa di vedere cosa succederà nelle prossime ore – concludono le suore – Il nostro desiderio è di rimanere vicini a tanta gente, a tanti civili che soffrono innocentemente le conseguenze di questa situazione, in particolare i nostri cristiani.”

C'è il fondato timore che si possa ripetere – a quattro anni dall’"Operazione piombo fuso" che aveva causato circa 1.300 morti – una tragedia che coinvolgerebbe ancora una volta in prima persona tutta la popolazione locale. All’interno della comunità cristiana – una piccola minoranza di circa 2500 cristiani vive attualmente nella Striscia di Gaza – si respirano paura e tensione. Da quattro giorni il lungo e persistente conflitto israeliano-palestinese che grava da anni pesantemente sugli abitanti è, infatti, nuovamente degenerato.

Tanto che anche Pax Christi si è mossa con una riflessione che denuncia il tentativo di giustificare con motivi religiosi l'uccisione indiscriminata di civili. "Cloud Pillar su Gaza? No, Dio non c'entra" è il titolo della denuncia.

"Operazione Cloud Pillar: colonna di nuvole. Nella Torah e nel libro dell'Esodo della Bibbia, al capitolo 13, si racconta  che Dio ha protetto così il suo popolo dal nemico egiziano, consentendogli di passare indenne il mar Rosso.

Ma Dio non sta con l'esercito potente di uno stato occupante, proteggendolo e difendendolo con le  armi. Quel Dio che ama tutti i suoi figli non sta  assecondando una strage di civili, a Gaza. Non ha ammantato di nuvole di sicurezza lo scempio di 340 civili feriti e di decine di morti in soli pochi giorni. In nome del diritto all'autodifesa non copre, con una coltre di ipocriti eufemismi, l'assassinio 'mirato' di nemici 'eliminati' da droni intelligenti. E non ha lasciato passare da  nuvole intrise di morte i volantini  di avviso ai civili che le bombe sarebbero arrivate, bastava spostarsi.

Tutto questo lo sta compiendo in queste ore l'esercito israeliano.

La popolazione di Gaza non ha rifugi di emergenza, non ha strade per fuggire dalla gabbia in cui è costretta a vivere da anni, non ha nemmeno più la luce per illuminarle.

Dio non avvolge dentro nessuna nuvola i razzi palestinesi che hanno ucciso tre persone in Israele, e che provocano angoscia tra la popolazione dello stato occupante. Ma l'inferno di fuoco è quello che in queste ore sta bruciando ancora una volta le persone, le case, la vita della Striscia.

Chiediamo alla comunità internazionale, all'Europa e al nostro governo che intervengano per un immediato cessate il fuoco, la fine dell'occupazione militare e il rispetto del diritto internazionale.

Ci impegniamo, come cittadini italiani assieme ai credenti di ogni fede che hanno a cuore i diritti umani di ogni individuo, del popolo palestinese come di quello israeliano, a non lasciare che il fumo tossico delle menzogne di guerra diffuse da gran parte della stampa possa avvelenarci tanto da stravolgere completamente la realtà dei fatti.

Il Dio della pace, il Dio di ogni creatura, può solo coprire di un unico pianto  i corpi massacrati   di chi quella terra benedetta dal suo amore per tutti, chiama casa.
Noi, tutti noi,  siamo chiamati a sgomberare il cielo e la terra di Palestina e Israele da nubi che soffocano la giustizia e da cingolati che straziano la vita di bambini, uomini e donne".

Il documento di Pax Christi è stato diffuso sabato scorso. E il lancio di missili è continuato ancora, da entrambe le parti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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