2016 – Il Ramo di Mandorlo
n. 37 del 20 novembre

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n. 37 del 20 novembre
19 11 2016

“Nelle sei settimane del nostro Avvento ambrosiano, che ci preparano al Santo Natale di Gesù, la Chiesa – ha detto l’arcivescovo cards. Scola nel Pontificale di apertura dell’Avvento in Duomo – ci educa a vivere l’attesa della Sua venuta e, in questo modo, rinnova una dimensione essenziale della nostra umanità. L’attesa, in effetti, dice la modalità propriamente umana di vivere il tempo.

“Gli angeli, in un certo senso, non attendono perché essi vivono l’eterno presente. Gli animali vivono nel tempo, ma non hanno coscienza dell’attesa. Solo l’uomo è cosciente di attendere – un bimbo, l’amico, l’innamorata… – e in questa attesa si esprime acutamente il suo essere un io-in-relazione. L’attesa è la venuta dell’altro al nostro incontro.
“E l’Altro con la maiuscola – ha sottolineato il cardinale – è il Signore che è venuto, viene e verrà. Colui che attendiamo, proprio perché è venuto una volta per tutte, defnitivamente, non cessa di offrirsi alla nostra libertà, diventa ogni giorno avvenimento nella concreta situazione storica in cui viviamo”.

L’omelia integrale la trovate nel Ramo di Mandorlo di questa settimana, da scaricare QUI


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